venerdì 5 novembre 2010

Dolci notizie per i diabetici che praticano la subacquea.

Recentemente ho avuto l'opportunità di chiacchierare con un responsabile di un centro subacqueo, il quale mi ha confessato che per anni egli aveva nascosto ai colleghi subacquei il fatto di essere diabetico.
Molti diabetici, avendo paura di non potersi immergere, nascondono il loro problemi per paura di non essere brevettati. I loro timori sono ben fondati. Per molti anni, i medici hanno considerato l'acquisizione di insulina come una controindicazione per l'immersione. Sia Carl Edmonds, rinomato esperto di medicina subacquea, che Peter Bennett, direttore esecutivo di Divers Alert Network, hanno evidenziato nei loro rispettivi libri di medicina subacquea la preferenza di coloro i quali erano soggetti all'acquisizione insulinica alla NON immersione. Entrambi hanno comunque postulato che taluni individui in particolari circostanze, come coloro i quali controllano il loro livello di diabete attraverso specifiche diete essere in gradi di immergersi.
Rischi potenziali
Il rischio più grande per una diabetico in immersione, è il rischio dello stesso di avere episodi ipoglicemici durante l'immersione. Un fenomeno ipoglicemico si verifica quando nell'organismo il livello di glucosio-zucchero raggiunge un livello minimo di guardia. Questo può accadere in conseguenza di un'assunzione eccessiva di insulina, troppo poco cibo, od una varietà di stress, incluso esercizio fisico. Una eccessiva ipoglicemia può risultare in stanchezza, giramenti di testa o perdita di coscienza. Questi episodi sono estremamente inprevedibili, persino in diabetici ben controllati, e segnali d'allarme come, il bisogno nervosismo o ira possono essere difficili da interpretare quando ti trovi in immersione. I pericolo legati ad episodi ipoglicemici in immersione sono evidenti.
Altri rischi a cui sono esposti subacquei diabetici sono collegati con le cosiddette complicazioni secondarie del diabete, le più evidenti sono quelle collegate con i vasi sanguigni. I diabetici, per ragioni non ancora completamente chiare, sviluppano l'alterosclerosi molto prima rispetto ad individui non diabetici. Questo può influire non solo sul cuore, rischiando maggiormente problemi di cuore, ma anche gambe, evidenziadosi in facilità di crampi o limitata tolleranza all'esercizio fisico. Altri complicazioni, come quelle riguradanti problemi agli occhi e reni, possono non direttamente minare la possibilità di immergersi, ma sono indicativi di serie possibili malattie.
Il protocollo per i subacquei diabetici
Come risultato di questi rischi potenziali, molti dottori credono che per diabetici che usano insulina sia meglio non immergersi. Come risposta, molti diabetici nascondono la loro malattia e si immergono comunque. Negli ultimi anni, comunque, c'è stato un cambiamento rispetto nella maniera attraverso la quale i diabetici sono considerati dalla comunità medica.
Il Club Inglese Sub-Aqua (BSAC) che agli inizi degli anni 1970 aveva dato il suo rifiuto all'immersione per i daibetici in conseguenza di un incidente subacqueo avvenuto ad un diabetico. Successivamente, riesaminando il caso negli anni 1990, è stato rilevato che diversi fattori che non avevano nulla a che vedere con il diabete hanno concorso all'incidente. Nello stesso periodo, una ricerca su coloro i quali, nonostante il dieveto dell'associazione medica continuavano ad immergersi, aveva evidenziato che nessuno di essi aveva sperimentato attacchi ipoglicemici in immersione. Con questi dati alla mano, il BSAC cominciò a permette a diabetici come membri din dal 1992, a condizioni che alcuni criteri medici comunque fossero garantiti.
Come la BSAC riconsiderò la sua posizione nei confronti dei diabetici, anche la Diabetic Association di Virgin Islands e Stephen Prosterman cominciare a cambiare la loro attitudine, sviluppando programmi in cui erano inclusi esercizi e sport acquatici per individui effetti da diabete.
Prosterman è il presidente di DAVI e il responsabile subacqueo all'University of the Virgin Islands. Egli stesso soffre di diabete. Nel 1995, il DAN è stato invitato in visita al campo, e raccogliere informazioni sull'immersione ed il diabete. Il DAN stà utilizzando queste informazioni per determinare il rischio per i diabetici in immersione. Inoltre egli contribuirà per la raccolta di ulteriori informazioni su subacquei certificati affetti da diabete.
Linee guida per diabetici che vogliono immergersi
In base ai risultati preliminari ottenuti dal Camp DAVI, il DAN ha suggerito ad alcuni diabetici di potersi immergere se controllati regolarmente. I diabetici ed il comitato subacqueo in seno al consiglio di esercizio dell'associazione American Diabetes Association riconosce che attualmente c'è un numero sostanzioso di diabetici, negli Stati Unit ed altrove, che si immergono.
I criteri per l'immersione includono:
  • controllo del livello di glucosio nel sangue;
  • mancanza di complicazioni secondarie diabetiche;
  • una corretta comprenzione della relazione tra esercizio e malattia.
I diabetici che non dovrebbero immergersi sono coloro i quali:
  • hanno avuto episodi seri di ipoglicemia nei passati 12 mesi;
  • hanno in progresso complicazioni secondarie della malattia;
  • hanno uno scarso controllo del loro livello di zucchero nel sangue;
  • non sono consapevoli dei segnali premonitori dell'ipoglicemia;
  • non conoscono la relazione tra diabete ed esercizio.
Le raccomanzazioni del BSAC sono simili sebbene un po meno rigorose. Il subacqueo deve compilare un questionario, ed un'altro da parte del suo medico. Inoltre, il BSAC ha sviluppato delle linee guida che indicano quali attrezzature addizionali i subacquei effetti da diabete dovrebbero portare in immersione, e proposto un pre- e post-dive plan per minimizzare i rischi.
Ci sono comunque altri tipi di rischi che coinvolgono i subacquei affetti da diabete rispetto a coloro i quali non hanno questo problema. Comunque, con l'accumularsi di nuove informazioni, la comunità di medicina subacquea si sta sempre più discostandosi da un fermo rifiuto da parte di subacquei affetti da diabete, ed orientadosi verso una discriminazione di ogni singolo caso. Questo di per se comporta dei rischi, in quanto si basa sull'onestà ed attenzione da parte del paziente da una parte e dal giudizio del medico dall'altra. Fortunatamente, presto finiranno quei giorni in cui i subacquei nascondevano la loro malattia per il pericolo di non immergersi.
  
-By Sam Shelanski, M.D.

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