-Fonte: AGI 05/10/12
Quando il diabete si sconfigge
con una immersione: è questo il principio di “Diabete sommerso”, il
progetto adottato dalla Asl di Olbia che lo scorso fine settimana ha
portato nelle acque dell’Area Marina protetta di Tavolara una decina di
sub, tutti pazienti insulino dipendenti e per il quale sino a qualche
tempo fa era impensabile fare simili attività.
“I pazienti diabetici, in
particolare quello di “tipo 1”, sono stati generalmente esclusi dal
partecipare ad attività come le immersioni, nel corso delle quali una
improvvisa perdita di coscienza potrebbe portare a conseguenze ben
peggiori: difficoltà che se gestite determinano una maggiore autostima
del paziente che in questo modo, affrontando le difficoltà, riesce a
“vivere” in maniera più “leggera” anche la malattia”, spiega Giancarlo Tonolo, direttore del Servizio di Diabetologia dell’Asl di Olbia.
Per questo motivo sabato 6 e domenica 7 ottobre 2012
il personale del Servizio di Diabetologia della Asl di Olbia, con la
collaborazione dell’associazione scientifica Janasdia onlus e al Porto
San Paolo Dive Center, ha effettuato delle immersioni con pazienti
diabetici tipo 1, quindi insulino dipendenti, e in terapia insulinica
intensiva (dalle 3 alle 5 iniezioni di insulina al giorno).
“Le persone con diabete non potrebbero fare attività subacquea perché immergendosi a -18 metri c’é il rischio di ipoglicemia: gli studi di questi ultimi anni hanno però dimostrato che coi giusti accorgimenti queste criticità sono facilmente gestibili. Favorendo
l’attività subacquea “in sicurezza” vogliamo migliorare la qualità di
vita dei diabetici che imparano a gestire, in autonomia e in un ambiente
impegnativo come il mare, questa malattia, arrivando così ad accettarla
maggiormente. Con simili attività si va a lavorare maggiormente
sull’autostima, oltre ad una maggiore confidenza che ciascun paziente
arriva ad acquisire con le tecniche di correzioni dell’insulina, utili a
garantire una glicemia ottimale, anche durante l’attività sportiva,
come le l’immersioni”, aggiunge Tonolo.
-Fonte : il Giornale di Olbia
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